Scrivere per il web non è come scrivere su carta: ne abbiamo già parlato.
Senza dubbio è vero, ma è interessante capire in che senso e con quali limiti.
Concretezza e semplicità...
Si legge spesso anche l'opinione secondo cui su internet bisogna essere chiari, diretti, semplici e concisi.
C'è molto di vero, naturalmente: le frasi più importanti (la conclusione, si potrebbe dire) non dovrebbero essere alla fine del paragrafo. I periodi non dovrebbero essere troppo lunghi e troppo articolati e soprattutto andrebbero scritti in modo semplice e immediatamente comprensibile. Non è facile come sembra: scrivere in modo complicato è molto più difficile che scrivere in modo semplice!
... ma senza esagerare
Il rischio a questo punto è scambiare la scrittura per il web per una serie di slogan, di parole, di link. In realtà, tutte le indicazioni sulla scrittura per il web vanno applicate, ma con discernimento. Molti fattori influenzano la decisione su come scrivere un testo: in quale pagina del sito ci troviamo? Come può esservi giunto il lettore? Com'è la grafica della pagina? Chi è il mio probabile lettore?
Scrivere sul web è pur sempre scrivere. E comunicare.
Ma, soprattutto, non bisogna rinunciare mai a certi elementi di base: la correttezza e la scorrevolezza. Sulla correttezza non vale neanche la pena di soffermarsi: basti dire che un testo per il web va curato come si curerebbe un testo per una pubblicazione su carta, perché errori e scorrettezze faranno un pessimo effetto su internet come sulle pagine di un libro.
Sulla scorrevolezza invece vale la pena di spendere qualche parola: è vero che le pagine web sollecitano una lettura principalmente visiva, che raramente si traduce in lettura ad alta voce, ma è anche vero che il ritmo dei periodi e la scelta delle parole risuonano nella nostra testa mentre leggiamo. La scrittura per il web è sempre scrittura, e come tale risponde anche a un criterio molto semplice: un testo viene letto quando è piacevole leggerlo.
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